Foto di Cristina Barbieri |
Virginia Woolf disse: "Se vuole scrivere romanzi una donna deve avere del denaro e una stanza tutta per sè"
Il mattino seguente Benedetta
mi accompagnò a scuola, arrivammo in anticipo perciò restò con me fino a che i
cancelli non vennero aperti. Lei mi diede la mano, feci un respiro profondo e
aprii la portiera:
“Ci vediamo stasera!”
Annuii senza dire una parola e
mi allontanai. Non era passato nemmeno un giorno e già mi mancava da morire.
Quel pugno di ricordi che tenevo serrato nella mia mano, se da un lato mi dava
sollievo, dall’altro mi metteva malinconia. Il momento prima sorridevo
rammentando i nostri giorni insieme e il momento successivo mi facevo
trascinare da una spirale senza fine di ricordi quasi assillanti.
Ma per quanto ci pensassi, per
quanto sentissi la sua mancanza, la vita va avanti, giusto? Il mondo non si
ferma ad aspettare me, assicurandosi che stia bene, vero? Verissimo, perché
sono una ragazza come tante, che la pensa come tante e che soffre come tante:
rappresento l’ordinario, la pura e semplice realtà. E quindi si corre, si corre
per paura di rimanere indietro, si corre per paura di essere sopraffatti da ciò
che ci circonda, si corre su una sottile lastra di ghiaccio e quando si tratta
di frenare, ecco che la caduta è inevitabile.