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Fotografia di Cristina Barbieri |
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EPILOGO
Aprii il cassetto, tra mille
scartoffie la individuai, eccola lì la nostra foto: io, Benedetta e Sveva.
Il
cielo che faceva da sfondo prometteva di tutto e noi tre giovani ribelli
eravamo pronte a qualunque sfida la vita ci avrebbe lanciato. Senza paura.
Determinate ad andare sempre avanti. E ora, alla vigilia del mio ventottesimo
compleanno vorrei poter rassicurare quella piccola donna di diciotto anni,
dicendole di avere più fiducia in sè
e nelle sue capacità perchè arriverà il giorno in cui quella pace e serenità
tanto ambita busserà alla sua porta. Sveva a otto anni ha vinto la sua prima
battaglia: ha sconfitto il cancro. Ora ha dieci anni e conduce una vita quasi
normale. Deve fare tutti I giorni I conti con una gamba difettosa, ma sa che
dalla sua parte ha la vita e questa cosa le dà una forza incredibile.
Benedetta vive da ormai un
anno a Parigi. Le piace quella città. Perchè è così caotica e così calma. Mi ha
rivelato che è l’unico posto nel mondo in cui si è sempre sentita a casa.
Chiudo gli occhi e penso alla vita affrontata insieme, quando li riapro tutto
sembra uguale a parte la maggior consapevolezza che lei è lontana.
Mi viene in
mente la poesia di E.E. Cummings:
"Il tuo cuore lo porto
con me
Lo porto nel mio
Non me ne divido
mai.
Dove vado io, vieni
anche tu, mia amata;
qualsiasi cosa sia
fatta da me,
la fai anche tu, mia
cara.
Non temo il fato
perchè il mio fato
sei tu, mia dolce.
Non voglio il mondo,
perchè il mio,
il più bello, il più
vero sei tu.
Questo è il nostro
segreto profondo
radice di tutte le
radici
germoglio di tutti i
germogli
e cielo dei cieli
di un albero
chiamato vita,
che cresce più alto
di quanto l'anima
spera,
e la mente
nasconde.,
Questa è la
meraviglia che le stelle separa.
Il tuo cuore lo
porto con me,
lo porto nel mio."
I medici mi hanno detto che è
solo questioni di giorni e finalmente Ludovica conoscerà questo strano mondo in
cui se si perde il momento della marea si rischia di rimanere indietro, in cui
basta un soffio di vento perchè il cielo da grigio torni ad essere azzurro, in
cui si deve morire un pò per poter vivere.
Non so cosa voglio fare.
Domani, dopodomani, tra un mese. Non lo so. So soltanto che adesso questo
dubbio non mi fa più paura, forse perchè ho imparato che il cambiamento porta
con sè momenti di pura magia che solo se lo si accetta completamente si possono
vivere fino infondo.